Licenza
Licenza

Piazza del Palazzo, epoca: circa 2° metà del XIII secolo. La costruzione del Palazzo Baronale vero e proprio cuore dell’abitato, dovrebbe risalire alla dominazione degli Orsini, intervenuti sulla Valle del Licenza a partire dalla seconda metà del XII secolo. Esso si articola intorno ad una corte chiusa di forma quadrangolare con una serie di volumetrie abitative pertinenti a periodi diversi. Tra queste assume interesse preminente l’alto mastio quadrato, sicuramente precedente agli ultimi lavori sulle strutture rimanenti, che potrebbero essere collocate tra il XV ed il XVII secolo.

Ne fanno fede le finestre di gusto rinascimentale, attualmente tamponate, degli edifici a destra di chi entra e la parte più conservata del Palazzo Baronale, che si erge su due piani poco oltre il torrione. La sua attuale conformazione è dovuta agli interventi edilizi di Roberto Orsini e di suo figlio Mario, vescovo di Bisignano ed in seguito di Tivoli. I loro lavori furono effettuati nell’arco del XVII secolo e previdero gli affreschi di molti ambienti, eseguiti dal pittore Vincenzo Manenti (1600 – 1674). Le pitture si trovano attualmente in proprietà privata e sono praticamente invisibili. Affrontano temi di carattere profano che raramente il Manenti ebbe occasione di rappresentare. La parete “A” e quella “B” raffigurano i quattro elementi naturali (Fuoco, Aria, Acqua, Terra) intervallati da emblemi della famiglia Orsini e dallo stemma di Roma (S.P.Q.R.) con sotto la lupa ceh allatta Romolo e Remo. La parete “C” affronta il tema dei quattro continenti allora conosciuti (America, Asia, Africa ed Europa). La parete “D” prosegue con quattro riquadri rappresentanti i temperamenti o stati dell’animo umano. La volta a botte decorata con pregevoli stucchi è integralmente riferita al mito classico del ratto d’Europa. Il corridoio d’ingresso dello studiolo contiene elementi che in parte spiegano gli affreschi suddetti.. All’interno dell’Antiquarium è conservato su di una volta un ovale che rappresenta una martire incoronata da un putto. Negli ambienti di livello inferiore del palazzo rimangono scarsi resti delle pitture che raffigurano alcuni stemmi Orsini, racemi, floreali e grottesche. All’esterno, sulle pareti degli edifici a destra di chi entra nella corte, si individuano lacerti evanescenti di una Vergine con Bambino e Santo ed uno stemma degli Orsini.